Archivi tag: Polonia

Racconto di un pellegrinaggio in Polonia

GRAZIE VIRGINIA

 Lo abbiamo ammesso fin dall’inizio, noi in Polonia ci siamo andati soprattutto per vedere dove vive ora Virginia, per riabbracciarla, consolarla e poterla meglio consigliare.

Ricordiamo ancora con molta gioia la nostra visita in Bolivia, la sua prima terra di Missione, era il 1996, Virginia già da tre anni, ancor prima che fosse definitivamente consacrata Missionaria dell’Immacolata di Padre Kolbe, era stata inviata, nel centro Medico di Montero, vicino a Santa Cruz, dove lei poteva svolgere il compito per il quale fino a quel momento si era preparata,  l’assistente sociale.

In quel grande e ospitale complesso che le Missionarie dirigevano in Bolivia, oltre alla chiesa Parrocchiale e alla loro grande casa, c’erano gli ambulatori e il suo  piccolo studiolo, dove lei riceveva le persone che avevano le difficoltà più disparate; erano quelli i primi contatti con la gente che poi andava ogni giorno a visitare nelle loro case, negli orfanotrofi o incontrava per la strada. Tutti la conoscevano, in quel barrio molto popolato, dove i bambini a centinaia vivevano in strada e le motorette facevano il servizio taxi. La gente era povera ma riconoscente del poco che aveva e le Missionarie erano tutte chiamate “Madri”. In quelle due settimane che abbiamo passato con lei, anche Stefano ed io abbiamo scritto decine di lettere per le adozioni a distanza che le si erano accumulate, abbiamo incontrato le famiglie, visitato gli hogar (orfanotrofi), ridipinto nel cortile la statua della Immacolata e imparato l’Ave Maria in castigliano perchè i momenti di preghiera facevano da supporto a tutta la giornata. Virginia sarebbe poi rimasta altri 13 anni in quella terra trasferendosi negli ultimi a Cochabamba dove le Missionarie hanno aperto una nuova casa e rilevato una Radio.
Quella casa  Stefano ed io non l’abbiamo vista perchè i nostri figli erano troppo piccoli e la Bolivia troppo lontana e impossibile da raggiungere con un mezzo che non fosse l’aereo. Così riabbracciavamo Virginia ogni 3 anni. Due anni fa il grande cambiamento, Virginia è stata inviata in Polonia.

Il nostro impatto con la Polonia è stato bello, non c’erano i cappellini di paglia e la camionetta delle Missionarie ad aspettarci, ma Virginia sorridente e il pullman con il buon Jiby, l’autista paziente e pronto ad accompagnarci in ogni tappa del nostro pellegrinaggio perchè questa volta non eravamo soli, c’erano i nostri figli Marco e Maria Anna e Don Massimo con una comitiva di 34 pellegrini, non solo guelfesi, disposti a fare questo viaggio “Sulle orme di San Massimiliano Kolbe e visitare i luoghi cari a Papa Giovanni Paolo II”.

Sono stati quattro giorni intensi, passati in fretta, al passo della carrozzina di Antonio, che ci ha insegnato, come nonostante la malattia incomba, c’è chi per fede, ha ancora il grande desiderio di pregare e raggiungere i santuari più belli dove la  Madonna si è manifestata ed è riconosciuta come Regina e Mamma celeste, per poterla ringraziarla di tutto il bene che da lei ha ricevuto. Continua a leggere

Ricorrenza San Massimiliano Kolbe

Cappella Missionarie di Padre Kolbe – Harmeze

14 agosto  

San Massimiliano Kolbe

Nel mese di  luglio del 1941 ad Oświęcim, nel campo di concentramento di Auschwitz, ci sono migliaia di prigionieri; costretti a vivere una vita di stenti, trattati da sub umani, obbligati a lavori estenuanti, vittime di  violenze di ogni sorta,  senza un attimo di respiro, di pace, di intimita’. I prigionieri sono sempre sotto stress psicologico, impietriti dalla paura, con lo spettro della morte sempre sotto gli occhi e nel cuore l’intimo desiderio di uscire vivi da quell’inferno per poter riabbracciare i propri cari, ognuno cercando nel proprio cuore un motivo a cui aggrapparsi, come un’ancora di salvezza per restistere e  sopravvivere, per continuare a lottare e sperare.

Gli altri, gli aguzzini sono in molti, obbediscono alla legge dell’odio, imposta dal terzo Reich di Hitler, il quale ha costruito su di  essa  la sua forza. Sono i nazisti, gli ufficiali e i medici  delle SS, i  capò, gli anziani dei blocchi… a tutti loro è concesso potere, molti di essi lo usano arbitrariamente, arrogandosi il diritto di uccidere senza pietà i poveri prigionieri,  anche loro sono sorvegliati e per sopravvivere nella mostruosa macchina della morte che è stata messa in  funzione,  devono dimostrare di essere “coraggiosi”, lì dove il coraggio è inteso come violenza, sopraffazione sull’altro, e per questo tipo di “coraggio” ricevono a cambio un premio di “buona condotta”.

La libertà per i prigionieri è una chimera, è un sogno ardito, alimentato da una tenue speranza. Chi non vorrebbe fuggire da quell’inferno?  Tutti la desiderano,
ma sanno bene che non è possibile averla senza pagare un prezzo molto alto. Un uomo desidera ottenerla a qualsiasi costo, sa bene che mettera’ a rischio la sua vita e quella degli altri prigionieri, perchè chi infrange la legge del campo va incontro a una morte certa. Infatti anche lui, come gli altri ha assistito a pubbliche esecuzioni di prigionieri come ammonimento, ma il suo desiderio di vita è irresistibile, lui vuole vivere, quindi pensa, progetta, prepara la fuga. Alla fine di luglio ecco l’occasione, durante il lavoro nei campi  riesce ad occultarsi dallo sguardo del capò. Verso sera quando i prigionieri rientrando al campo di  Auschwitz  oltrepassano il cancello a ritmo della marcetta allegra, suonata dalla banda, come la mattina vengono ricontati, ma i conti non tornano, manca un prigioniero! Scatta l’allarme, ululano le sirene, brividi di terrore scorrono lungo la schiena scheletrica dei 600 prigionieri del Blocco 14, ciascuno prega e spera che il fuggitivo sia ritrovato. Continua a leggere

Pellegrinaggio in Polonia – Mancano 18 giorni

Un appuntamento che, se lo vuoi,  è in grado di cambiare la tua vita.

campo Auschwitz maggio 2011

L’ appuntamento è proprio  con alcuni grandi  nella fede e nell’amore che il mondo ha conosciuto nella storia del XX secolo e noi li incontreremo!

Sostenuti dalla forza dell’amore di san Massimiliano Kolbe visiteremo il campo di Auschwitz che ha segnato la pagina più tragica della storia del secolo scorso; fisseremo lo sguardo su ciò che di più meschino l’essere umano è in grado di fare, ma ci rincuorerà scoprire la grandezza della persona umana se solo mette la sua mano in quella di Cristo e si affida a Lui, ripercorrendone le orme.

A Cracovia incroceremo per un momento san Massimiliano Kolbe che con il suo giovanile entusiasmo diffonde la Milizia dell’Immacolata in Polonia. Poi  seguiremo  Karol Wojtyła dai primi anni della sua gioventù fino all’elezione al oglio di Pietro e comprenderemo il grande influsso del beato sulla storia di questa terra polacca, oltre che di tutto il mondo. Ci stupiremo ammirando le bellezze racchiuse nella miniera di sale, vero capolavoro di minatori artisti, patrimonio dell’umanità.

Virginia

Continua a leggere

Perchè andare in Pellegrinaggio in Polonia

PERCHE’ ANDARE IN PELLEGRINAGGIO IN POLONIA

Virginia gennaio 2011

Carissimi con gioia ho visto che finalmente è stato lanciato il pellegrinaggio in Polonia nel nostro Blog parrocchiale e mi è venuto in mente di scrivervi. Immagino che alcuni stiano pensando: “Accidenti, costa 400 euro, cosa faccio? Vado o no?” “E poi perchè andare in pellegrinaggio proprio in Polonia? Passi a Lourdes o Medjugorje, ma in Polonia!”

Si va in pellegrinaggio a Lourdes per sperimentare la forza curatrice che proviene dall’incontro con la Madonna. Una forza capace di curare il corpo e ancor di piu’ lo spirito dei pellegrini.

Si va in pellegrinaggio a Medjugorje per sperimentare la pace  e la gioia che provoca la presenza della Madonna, in quella terra che si è scelta come la sua parrocchia, da cui continua a parlare al mondo. Si va per riscoprire la bellezza della preghiera che ci rende tutti  fratelli nel Signore Gesu’. Infatti,  accanto a te ci può essere  uno che prega in francese, un altro in rumeno, un altro in polacco, ecc. Se poi  sei fortunato oltre a incontrare un veggente, magari puoi essere presente a un’apparizione!

Ma perchè si va in pellegrinaggio in Polonia? Vi scrivo solo per condividere la mia esperienza di pellegrina in Polonia. La  1º volta che ho fatto un pellegrinaggio in Polonia è stato durante la settimana santa del 2000, un’esperienza che mi ha segnato profondamente piu’ di ogni altro pellegrinaggio e che  continuo a vivere insieme ai pellegrini con cui il Signore mi dona di condividere durante questa mia missione in Polonia. Ripensando alla mia esperienza potrei riassumere il pellegrinaggio con questi 3 verbi: RIFLETTERE, INCONTRARE, SPERIMENTARE.

Campo di concentramento di Auschwitz

 

Si va in pellegrinaggio in Polonia innanzitutto per RIFLETTERE prendere coscienza di chi sei tu, dove stai  andando, cosa hai fatto finora e quale cammino scegli di percorrere durante la tua esistenza. Queste riflessioni nascono nel cuore mentre si visitano i campi di concentramento di Auschwitz, di Birkenau. Mentre ascoltando la guida o la missionaria si prende coscienza di cosa noi esseri umani siamo capaci di fare nel bene e nel male, dove arriva il male e cosa può frenarlo. Cosa ci rende veramente liberi nonostrante possiamo trovarci in situazioni di oppressione. Auschwitz è veramente solo a Oświęcim (la città  polacca dove si trova il campo di concentramento) o esiste dentro ciascuno di noi? E’ possibile vedere la luce in mezzo all’oscurità? E’possibile amare anche quando non ci sentiamo amati? Il Vangelo di questi giorni  ci parla dell’amore ai nemici. Fino a dove puo’ spingersi l’amore di un essere umano se si consegna all’Amore per eccellenza che è Dio stesso? Continua a leggere

Pellegrinaggio in Polonia 26-30 luglio 2011

Diario serale di un pellegrino – ultimo giorno

14/01/2011

“Questa è stata una giornata importante per la mia vita “ Così don Giulio ha concluso il suo intervento di condivisione. Una giornata che ha avuto inizio con l’incontro con S.E. Mons.  Dziwisz e l’annuncio trapelato il giorno prima della beatificazione di Giovanni Paolo II, Arcivescovo di Cracovia, divenuto Papa nel Conclave del 1978. La città era in festa. Chiunque incontrassimo ci annunciava la notizia. Ebbene, mentre eravamo da Dziwisz è arrivato l’annuncio ufficiale. La beatificazione avverrà a Roma il I maggio, in occasione della festa della Divina Misericordia, nei cui primi vespri il Papa era morto. Lui che questa festa l’aveva desiderata e “imposta” alla Chiesa universale anche contro il volere di tanti. Giovanni Paolo II non aveva conosciuto S. Faustina Kowalska (1905 – 1938) che ad un certo punto della sua vita religiosa comincia  a ricevere la visita di Gesù che da subito le chiede tre cose: riprodurre l’immagine attraverso un dipinto di ciò che lei vedeva, ossia di Gesù risorto dal cui cuore trafitto fuoriescono sangue ed acqua. Anche nella nostra Chiesa di Castel Guelfo, sulla destra è posta da alcuni anni questa bella immagine ormai diffusa in tutto il mondo; la dedicazione della domenica dopo Pasqua, quella che usualmente si chiama Domenica in Albis, alla Divina Misericordia (ciò avverrà solo qualche anno fa grazie a Giovanni Paolo II che morirà il sabato sera che per la Chiesa è introduzione alla domenica); infine ed è il messaggio principale di queste apparizioni, che la misericordia di Dio è infinita e che il male per quanto grande non supera la misericordia di Dio. Continua a leggere

Diario serale di un pellegrino in Polonia

Don Massimo – Diario serale di un pellegrino in Polonia

La serata con la birra in realtà prende una piega piuttosto tenebrosa. Uno di noi ci parla di un’esperienza che ha vissuto accanto ad un posseduto.  Meglio, il Vescovo gli ha chiesto di seguire una persona con turbe e manifestazioni che facevano pensare ad una presenza del maligno. Ognuno racconta le proprie esperienze su questo campo. Conveniamo che in Seminario non siamo per niente stati attrezzati nè ad avere strumenti per far fronte a questo tipo di realtà, nè – ed è più grave ancora – ad avere coscienza della presenza del Male. Come se le pagine del Vangelo in cui Gesù sconfigge e allontana il male quasi fossero storielle. Anch’io porto le mie esperienze di dieci anni in cui il Maligno si è affacciato piuttosto evidentemente. Penso anch’io all’imbarazzo di non saper bene come reagire e cosa fare di fronte a certe manifestazioni. Ringrazio Dio di avermi sempre dato piena coscienza della realtà del diavolo e di avermi dato amici con cui affrontare le questioni più scabrose con molta fede e molta prudenza. Tra me e me, penso che siamo in battaglia, ma anche che c’è anche dentro la Chiesa chi ritiene come “favole”certi argomenti per i quali non vale la pena spendere molte parole. Non ci sono state date nè armi, nè piena avvertenza che una battaglia è in corso. Eppure Auschwitz ci racconta di un male che non può esser stato solo opera dell’uomo. La chiacchierata in cui ciascuno racconta fatti, episodi, situazioni in cui è stato partecipe è come se ci aprisse gli occhi: “Allora, non solo a me è accaduto “. La presenza del diavolo è più massiccia di quanto a prima vista non diremmo. Continua a leggere

Diario serale di un pellegrino in Polonia – secondo giorno

POLONIA  12/01/2011 –

La prima giornata viene interamente dedicata ai campi di concentramento. Virginia ci accompagna prima ad Auschwitz e poi a Birkenau. In mezzo una sosta per un pranzo rapido. Nel tardo pomeriggio, guardiamo una mostra nei locali della Parrocchia lasciata da uno dei primi internati nel campo.

 La giornata è fredda, ma non troppo. Bisogna coprirsi bene e si parte. Distiamo solo cinque di chilometri. Ci attende una guida molto cordiale che, grazie a Dio, parla italiano. Scoprirò più tardi che nel campo ha perso il padre e lo zio, ma è molto pudico in tutto quello che racconta. Auschwitz nasce come luogo di detenzione principalmente di polacchi. La Polonia ha pagato un prezzo enorme durante la guerra e dopo la guerra forse nemmeno troppo riconosciuto. Invasa dai tedeschi, liberata e poi nuovamente occupata dai sovietici che dell’occupazione del ’39 ne furono comunque i complici. Solo successivamente con la nascita di Birkenau, dal ’42 in avanti, diviene il luogo dell’eliminazione degli ebrei. Il campo è schoccante. Distese di capelli, di valigie, di pettini o di giocattoli dei bambini ci danno un’idea delle aberrazioni compiute in quel luogo. Le baracche dove i detenuti sono stati ammassati come topi in mezzo ai topi non sono quasi state toccate e si cammina ancora sugli stessi pavimenti e si toccano quelle pareti. Si raggiunge il blocco 14 davanti al quale Massimiliano, una mattina di fine Luglio esce dalle sue fila per chiedere – cosa mai vista ne’ prima ne’ dopo il campo – che fosse accettato il cambio della sua vita con quello di un altro prigioniero scelto. Tutto era nato dalla fuga di un prigioniero e la legge del campo impone la morte per fame nel blocco della morte, il blocco 11. Tra i dieci prescelti, uno chiede, com’è  normale che sia, di essere risparmiato. A quel punto, Massimiliano, contravvenendo alle leggi del campo, compie un passo avanti e si rivolge al. capo delle SS: “Prendete me al  suo posto” , “ Chi sei?” “ Sono un sacerdote cattolico”. Lo scambio viene accettato. Continua a leggere

Piccolo diario serale di un pellegrino in Polonia

POLONIA: “Piccolo diario serale di Pellegrinaggio” di Don Massimo Vacchetti

10/01/2011 –
La partenza  è  piuttosto avvilita da una duplice defezione dell’ultimo minuto. Si tratta dei due confratelli con cui sono più  intimo: don Massimo, parroco di Conselice e don Marco parroco di Scanello per ragioni varie hanno dovuto disdire la partenza e il viaggio.
A Forlì ci troviamo dunque in otto. Si tratta di don Alberto detto anche il Vescovo del gruppo per la sua saggezza e prudenza diplomatica, don Andrea (entrambi della Diocesi di Faenza), don Federico della Diocesi di Ravenna, don Massimo, parroco di Casola Canina della Diocesi di Imola ed infine i quattro bolognesi, don Giulio, amico degli esercizi spirituali, don Gabriele, parroco di Vedrana, don Francesco Parroco al Lippo ed il sottoscritto. Ci confidiamo le difficoltà  di ciascuno nel lasciare la propria parrocchia in questi giorni e ci confortiamo nell’affidare le nostre comunità  al buon Dio, vero parroco delle nostre comunità.
Nonostante le amare notizie riguardo gli ultimi forfait, il morale della truppa è  alto e desideroso di vivere un’esperienza bella. Una fraternità  così prolungata, in fondo, ci manca dal pellegrinaggio che facemmo in Terra Santa al termine dell’ultimo anno di Seminario. Era il 2000. La settimana successiva Sharon, con la famosa provocazione alla spianata causò la seconda intifada e il periodo più tormentato della storia recente d’Israele.
Il viaggio in aereo risulta secondo copione e all’atterraggio a Katowice ci attende Virginia con un piccolo furgoncino con il quale cominciamo a familiarizzare ipotizzando le soluzioni e le posizioni più varie, immaginando i tragitti e le strade piuttosto disagiate. Il freddo comunque non appare così pungente come ci eravamo immaginato anche se i campi sono innevati.

Continua a leggere

Puntata n.2 di “Sulla via di San Massimiliano Kolbe” Due settimane sulle sue orme in compagnia delle Missionarie dell’Immacolata.

“Scrutando con ammirazione astatica il piano divino della salvezza, che ha la sua sorgente nel Padre, il quale volle comunicare liberamente alle creature la vita divina di Gesù Cristo, e che si manifesta in Maria Immacolata in modo meraviglioso, il Padre Kolbe affascinato e rapito esclama:”Dappertutto c’è amore”; l’amore gratuito di Dio è la risposta a tutti gli interrogativi;”Dio è amore” afferma san Giovanni. Tutto ciò che esiste è riflesso dell’amore libero di Dio e perciò ogni creatura ne traduce, in qualche modo, lo splendore infinito. In maniera particolare l’amore è il centro e il vertice della persona umana, fatta immagine e somiglianza di Dio.” (Giovanni Paolo II)

Tornando al mio arrivo in Polonia… tempo di sistemarsi, dormire un po’ e… inizia l’avventura… Trascorsi giusto i primi giorni, utilizzati per capire come funzionava il “meccanismo” della casa, e il gioco è fatto.

Continua a leggere

Puntata n.1 di “Sulla via di San Massimiliano Kolbe” Due settimane sulle sue orme in compagnia delle Missionarie dell’Immacolata.

Rompendo le righe dell’odio e del rancore, uscì dalle file della paura e dell’indifferenza… un uomo che camminava sulle ali del vento… un uomo che amava e infondeva fiducia. Ha seminato con larghezza il seme dell’Amore e della speranza… E’ sbocciato un fiore spinato: il perdono ha fasciato la vendetta. La vita ha vinto la morte. L’amore ha vinto l’odio.

Giusto per rimanere in tema con l’anno appena cominciato e con il Santo scelto per accompagnarci in questo cammino volevo raccontarvi la mia esperienza estiva sulla via di San Massimiliano Kolbe e all’interno del suo Cuore.

La mia esperienza è iniziata con l’invito nella casa delle Missionarie dell’Immacolata “Padre Kolbe” dove Virginia, la nostra missionaria compaesana, presta servizio attualmente.

Continua a leggere