La caduta.. la crisi è forse iniziata lì?


“No nobis  Domine,  sed nomini tuo da Gloria”

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Lo struggente canto (riproposto in video http://www.youtube.com/watch?v=JvJRyY2-bwY ) introduce la serata. Luisella accoglie questo assist ed introduce: “Che cos’è il peccato originale se non che Adamo ed Eva – e noi, ogni volta, come loro – pretendono di cantare invertendo le parole:  “a noi la Gloria, non a Dio”. Per chi o per cosa vivo? Per la Gloria di Dio o per la mia? La ruvidezza del tema della serata è già, in qualche modo, dissolta.

“Prendo anche il secondo assist suggeritomi dal titolo “La caduta… la crisi è iniziata forse lì?”.

“La crisi è iniziata da tempo. Da quando cioè abbiamo preteso di disancorarci dal Trascendente. Senza Dio, l’uomo è come incapace di agire secondo verità”. Da cosa è originata la crisi, ultimamente? Al di là, cioè, di spiegazioni di natura economica che cosa è entrato in crisi?

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Ascolta l’intervento di Luisella Scrosati o continua a leggere… 

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Luisella non è un’economista, è una filosofa. Ha studiato quelle filosofie che hanno creato attese e speranze, hanno offerte visioni del mondo, hanno tracciato l’agire degli uomini. Tutte filosofie atee in cui l’assenza di Dio, la “morte di Dio” era il presupposto per la libertà dell’uomo. Tutto un pensiero da lei assimilato negli anni di studio universitari, da noi assorbito dalla tradizione politica, culturale, mediatica. Il mondo si evolve in un progresso continuo, dicono loro. “E invece, l’attuale situazione sfata questo modello culturale e filosofico. La realtà ci appare come  un giocattolo rotto”. Ecco, la crisi ha messo in crisi profondamente questa ideologia.

“Se ho un computer che non funziona lo mando da un tecnico. Se poi il guasto è serio il tecnico lo manda alla casa madre. Così, se l’uomo e il vivere sociale è in crisi posso anche affidarmi ad un tecnico, ma se il guasto è strutturale bisogna che mi rivolga a Dio, l’artefice dell’uomo”.

L’introduzione finisce, ma come spesso accade, c’è dentro tutto il resto. Nelle sue parole, c’è la potenza di una sapienza antica e la critica della pochezza dell’oggi. Non sta muovendo aria…sta affondando il coltello nella famosa piaga.

Luisella entra dentro il catechismo e più ancora dentro alle Sacre Scritture per commentare il peccato di Adamo ed Eva. “Il male è entrato in un mondo buono”.  Anche Chesterton quasi un secolo fa diceva “Il peccato originale ci dice che abbiamo abusato di un mondo buono e non siamo semplicemente intrappolati in una realtà malvagia”.

“Propriamente – continua la giovane relatrice –  il male non esiste. Ciò che esiste è il bene. Il male è, per definizione, una privazione del bene. E quindi paradossalmente la questione tragica “Se c’è il male, Dio non esiste!” diventa una prova della sua esistenza. Dio ha creato il bene. Il male inerisce sempre a quel bene senza il quale non esisterebbe neppure la sua privazione”.

“Da dove viene, dunque, il male?”. Chiunque ha fatto filosofia a scuola sente riaffiorare intere lezioni appassionanti. Luisella è chiara. Il suo esporre è semplice e allo stesso tempo caldo, affettuoso.

“Il male ha la sua origine nella creatura stessa, ma risiede in quelle creature angeliche che in un istante hanno scelto liberamente di amare Dio”. Per questo, forse è così difficile comprendere la natura profonda del male. L’origine del peccato originale sta nel mondo invisibile.

Quel  peccato conduce a 4 divisioni:

  1. Tra l’uomo e Dio. L’uomo non conosceva la morte e la sofferenza. Egli partecipava della vita divina. Ora invece il peccato toglie la comunione che solo la Grazia potrà ricostruire.
  2. Tra l’uomo e la donna. Ora l’uomo accusa la donna e la donna, a sua volta, scarica la sua responsabilità. Inizia quel gioco al massacro che ci vede sempre puntare il dito verso l’altro.
  3. Tra l’uomo e la natura. Da questo momento, la natura si ribella all’uomo e questi deve sempre tirare su gli arigini per contenere la pretesa della natura.
  4. Infine, la divisione interiore o quella più complessa e lacerante per cui ci si ritrova a fare – secondo la illuminante e drammatica constatazione di S. Paoo –  il male che non voglio e a non fare il bene che voglio.

Il peccato originale ci è sempre apparso una dottrina confusa e un tentativo forzato di spiegare il male presente nel mondo. Eppure è qualcosa di constatabile. Questa divisione, questa contraddizione continua è evidenza quotidiana. “Il male o il bene che compio ha una ripercussione su tutta la realtà. Io sono responsabile della salvezza del mondo o del suo contrario”.

Quando Luisella dice queste parole,  sobbalzo. Se è vero quello che dice, ho una grande responsabilità. Il modo in cui vivo, scelgo, amo non è relativo solo a me.  Luisella racconta l’episodio biblico di Sodoma e Gomorra  “Se ci fossero 50 giusti” – dice Abramo  – “la distruggeresti?”. “No, se ci fossero 50 giusti, non la distruggerei”, risponde Dio. “E se invece fossero 30, 20? Se invece, 15? Se soltanto 10? Se addirittura 5 giusti la distruggeresti?, “No, la distruggerei. Per amore di quei giusti, non si abbatterebbe contro di esse la mia ira”. Eppure, quelle città sappiamo come sono finite. Verranno abbattute. Dio non ha trovato quei giusti che avrebbero stornato l’ira di Dio da quelle città. La salvezza di tutti sarebbe stata dovuta a pochi. La mia giustizia è la giustificazione del mondo. “Allora , la dico grossa, è un po’ colpa anche mia, la crisi! La crisi la si risolve con la santità”.

Non prendo più appunti. La scio la penna all’inoperosità. Questo è il cuore. Io sono protagonista. Protagonista della vita, del mondo, della salvezza di tutti. Cristo, in fondo, ha  redento il mondo perché è il Giusto per la cui offerta a tutti è data la Grazia della salvezza. Capisco che nei grandi convegni sulla crisi queste parole sarebbero irrise e non comprese. Non sono accettabili certe parole. Se lo fossero, la santità non è un’altezza inarrivabile. E’ l’esigenza che il mondo si attende da me.

Luisella conclude con tre indicazioni pratiche. Sorprendenti.

–          Il primo punto è non eludere il problema. Siamo in crisi perché peccatori.

–          Il secondo è” l’umiltà terapeutica”. Dietro a queste parole, riecheggia ancora il canto “Non a noi, ma al tuo nome dà gloria”.

–          L’adorazione. Essa significa riconoscere che Dio è degno di “onore e gloria” anche in quei gesti semplici come lo stare in ginocchio, il silenzio, il canto sacro…

Le domande che segnano il suo intervento sono squarci di teologia e rivelano il desiderio di approfondire. Luisella ha toccato questioni irrisolte. “Perché siamo liberi?”, “Perché Dio nella sua onniscienza ha voluto creare un mondo così in cui il peccato è entrato nel mondo?”, “Chi è il diavolo? E quale il suo modo di agire?”.

Come spesso accade la domanda genera risposte accattivanti. Sarà che si esce dallo schema, sarà che tocca nervi scoperti spesso il finale di queste catechesi appare reso ancor più interessante, se così si può dire.

Luisella è capace di accogliere e soddisfare le domande con risposte che, tuttavia, suggeriscono ulteriori percorsi, curiosità, questioni….

“Il diavolo ha due tipici processi tentatori:

–          Il primo è di buttarmi in faccia l’impossibilità di riuscirci.

–          Il secondo è di farmi guardare al passato, al futuro, mai al presente. Invece, l’oggi è il tempo della Grazia. E’ il tempo in cui continuamente mi gioco nel mio rapporto con Lui e con gli altri. Non ho altri tempi, se non quello dell’oggi.

Per oggi, può bastare così. Domani è già qui. E’ già oggi.

4 risposte a “La caduta.. la crisi è forse iniziata lì?

  1. Panizzon Don Lucio

    Sono un sacerdote e Chiedo indirizzo di luisella scrosati x comunicare con lei circa la ssma Trinità. Nulla da dire solo cose positive e se qualche mio commento le può interessare
    Don Lucio Panizzon da Venezia già in contatto con le edizioni domenicane e ricevo già le novità editoriali
    S. Polo 1092 – 30125 Venezia

  2. PIU MI AVVICINO A DIO PIU MI SENTO BISOGNOSA DEL SUO AMORE E DELLA SUA MISERICORDIA PER TESTIMONIARLO NELLA MIA FAMIGLIA E AMICI..

  3. Pingback: Riascolta le Catechesi | Parrocchia Sacro Cuore di Gesù e San Giovanni Battista Castel Guelfo di Bologna

  4. anch’io ero partita prendendo appunti,poi il discorso mi ha preso e ho smesso di scrivere e alla fine ho portato a casa questo:Il mio bene è solo in
    Dio,solo in Lui si risolve ogni crisi dell’uomo,solo Lui conosce l’uomo perche’ Lui l’ha fatto,solo Lui lo rende libero,se l’uomo sta in Dio il male non
    prevale,se l’uomo impara ad adorare il suo creatore è salvo!
    un grazie a Luisella che me lo ha saputo dire.

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