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Camminare Insieme n°3 – Novembre 2012
Un incontro vero: MCL e il Papa
Sabato 19 maggio il Movimento Cristiano Lavoratori aveva un appuntamento particolare. Un appuntamento a cui non poteva mancare. Un appuntamento a Roma. Per due ragioni. La prima consiste nel riannodare il proprio passato, le proprie origini con il presente, la propria storia di oggi. MCl nasce , infatti 40 anni fa (qua un po’ di storia… http://www.mcl.it/mcl-home2.asp)
. Come ha ricordato il Papa”Gli anniversari sono occasioni propizie per ripensare al proprio carisma con gratitudine e anche con sguardo critico, attento alle origini storiche e ai nuovi segni dei tempi”. La seconda ragione è tutta in un incontro. Quello con il Santo Padre e nella certezza di trovare nelle sue parole nuovo entusiasmo nella propria missione. E in cosa verte questa missione? Lo dice molto bene il Papa allargando però gli orizzonti anche alla luce della difficile situazione economica, sociale e lavorativa, ma soprattutto culturale e spirituale.
“Cultura, volontariato e lavoro
costituiscono un trinomio indissolubile dell’impegno quotidiano del laicato cattolico, che intende rendere incisiva l’appartenenza a Cristo e alla Chiesa, tanto nell’ambito privato quanto nella sfera pubblica della società”. (…) Questi tre ambiti sono legati da un comune denominatore: il dono di sé. L’impegno culturale teso alla formazione delle future generazioni, non si limita, infatti, alla trasmissione di nozioni tecniche e teoriche, ma implica il dono di sé con la parola e con l’esempio. Il volontariato, risorsa insostituibile della società, comporta non tanto il dare delle cose, ma il dare se stessi in aiuto concreto verso i più bisognosi.
Il lavoro infine non è solo strumento di profitto individuale
, ma momento in cui esprimere le proprie capacità spendendosi, con spirito di servizio, nell’attività professionale, sia essa di tipo operaio, agricolo, scientifico o di altro genere”.
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Il regalo di Natale? La bellezza.
“E’ proprio bella la Chiesa”. Così esprime il proprio stupore un amico che non veniva da queste parti da diverso tempo a trovarmi.
Con una certa fierezza gli rispondo che “una Chiesa deve essere per forza bella. Altrimenti…non è una chiesa”. In realtà, so bene che vi sono molte chiese decisamente brutte, che poco e niente dicono di essere “segno visibile dell’Invisibile”. Soprattutto – cosa ancor più grave – in molte di esse non c’è nemmeno la Presenza del Mistero che si è fatta carne. Il Tabernacolo è stato spostato e l’altare al centro, anche se ben rivestito appare, per lo più spoglio. Dio pare proprio non abitarvi e questa è la sensazione di chi vi entra. So pure, che la nostra Chiesa in fondo, non era poi così bella, anche se pur nella trascuratezza in cui versava da anni, manteneva un suo fascino e una sua forza. Forse proprio per la potenza della Presenza di Colui che è sceso dal Cielo per abitare le nostre povertà e brutture.
Nei giorni natalizi, i molti drappi rossi e l’allestimento del presepio ne velano le tinte nuove e lo splendore, anche se la caricano del fascino della festa che viene. Manca ancora molto per renderla ancor più bella. Mancano ad esempio le tele originarie degli altari laterali, i quadri della Via Crucis e le vetrate che chiudono la sacrestia con il presbiterio.
E’ una chiesa, la nostra, che non ha molti anni. E’ di inizio ‘800. Da allora poco venne fatto. Risanata la navata centrale che, infatti, nell’ultimo massiccio intervento non è stata coinvolta, ritinteggiata nel 1926 da don Pietro Guerra, riprese alcune parti dopo il secondo conflitto mondiale, la Chiesa non ha goduto di altri interventi sostanziali di risanamento e di conservazione.
“E’ proprio bella la Chiesa” e il confronto col “prima” ci rende ancor più consapevoli di “tutelare e valorizzare” quanto possediamo.
Queste foto che vi presento vennero realizzate in occasione della presentazione dei lavori da Carlotta e Tamara, le restauratrici insieme a Flora e Chiara, unitamente all’Architetto Chiari che ha presieduto e diretto l’intervento che è durato due estati, quella del 2010 e quella del 2011.
Questo video costituisce uno stupendo regalo di Natale perche a noi, uomini, piacciono le cose belle. E Dio, a Natale, mandando “il più bello tra i figli dell’uomo”, ce ne ha dato prova.
Buon Natale, nella bellezza e nella novità, a tutti i guelfesi!